giovedì 13 dicembre 2007

CONTRO I REGIONALISMI,PER SEMPRE ITALIANO



La riflessione sincera,profonda e motivata sui "partiti-territorio" nasce spontanea dopo una formazione culturale all’insegna di valori assoluti quali la comunità,l’appartenenza e l’orgoglio nazionale.Negli anni ’90 abbiamo visto delle uscite vergognose da parte del leader della Lega Nord,Umberto Bossi,che miscelava eterogeneamente un "marasma esplosivo" fatto di antipolitica,razzismo e separatismo:le accuse al vetriolo contro "Roma ladrona" e contro la "Sicilia palla al piede" sono ferite indelebili nell’animo di tutto il popolo italiano.
La concezione dell’autonomismo politico è il cancro che affligge la democrazia.allarga i frazionismi ed accende i pur sani campanilismi.E’ una polveriera costruita da persone che ci hanno anche governato per qualche anno,un pericolo costante per l’unità nazionale.Da uomo di destra ho provato vergogna sentendo Bossi che diceva di volersi pulire il c… col tricolore,oppure sentir cantare ad alcuni ministri della Repubblica (Castelli,Maroni,Calderoli):"Bruciare il tricolore".Inammissibile nel 2007 assistere a scene del genere,i suddetti interlocutori politici hanno persino minacciato "vie non democratiche" e le provocazioni mascherate da proposte politiche si sprecano.
L’interlocutore di un partito non può essere una regione o una porzione di territorio comunque strettamente limitata,se così fosse torneremmo al ‘500,alle signorie ed agli Stati regionali,come tra l’altro qualcuno si augura.
Allo stesso modo è difficile comprendere i principi che hanno portato alla costituzione dell’Mpa di Raffaele Lombardo,fuoriuscito dall’UDC e presunto "paladino della Sicilia".Non crediamo che l’Italia abbia bisogno di mercenari della politica,ma al contrario di unità nazionale.Oggigiorno è pure difficile difendere il nome dell’Italia all’estero,tra violenza nel calcio e stragismo mafioso.Il leader dell’Mpa,mancando di coraggio politico,non ha fatto altro che creare un contenitore indefinito,un grande centro nel quale l’unico comune denominatore è la Sicilia,come se tutti noi siciliani dovessimo votare il "paladino della Trinacria"!E per la serie"Dio li fa e poi li accoppia",la Lega e l’Mpa si sono presentati sotto un unico simbolo alle scorse elezioni politiche.Motivo ufficiale:intesa sul federalismo.Motivo ufficioso:unione tra persone che si odiano tra loro (semplicemente perché non amano l’Italia) ma che non riescono a superare da soli la soglia di sbarramento per avere rappresentanti parlamentari.
Non è un caso che,nell’anno delle celebrazioni per il bicentenario dalla nascita dell’ "eroe dei due mondi" G.Garibaldi,artefice dell’unità d’Italia insieme a tanti ‘militi ignoti’ che hanno dato il loro sangue per la causa italiana,gli unici dissidenti siano stati prorpio i già detti movimenti,che hanno sputato veleno sulla figura di Garibaldi e sulla stessa operazione unitaria.
Crediamo che l’Italia possa fare tranquillamente a meno dei paladini,dei mercenari che cavalcano battaglie demagogiche inutili:ancor prima che siciliani,sentiamoci fieramente italiani.

sabato 1 dicembre 2007

DERBY DI SICILIA.E BASTA


Ritorna Catania-Palermo,a dieci mesi esatti dalla vergogna nazionale che ha visto la morte dell’ispettore capo della polizia Filippo Raciti nell’ambito della guerriglia urbana tra la tifoseria catanese e le forze dell’ordine.Appunto la strana coincidenza(segno del destino) con quel giorno indelebile impone a tutti gli amanti dello sport (addetti ai lavori e non) di dare un segnale forte e chiaro al panorama mondiale innamorato del pallone.La Sicilia ritorna protagonista,con due squadre abbastanza in salute:il Catania viaggia a 15 punti a metà classifica mentre il Palermo è in piena zona Uefa in linea con gli obiettivi stagionali.
Tra le tifoserie non corre buon sangue,l’ignoranza e la criminalità oscurano quanto di bello ci può essere nello sport in genere:colori,suoni,striscioni,sfottò e quant’altro.Indimenticabile a proposito la fantastica coreografia dei catanesi per il derby con i rosanero nella stagione 2002/03,allo stadio "Angelo Massimino" di Catania,con la raffigurazione di due pupi siciliani e la scritta sottostante che recitava:"La storia insegna:a Catania i pupi siciliani,a Palermo ‘Pupipezza’".Oggi per esporre uno striscione bisogna seguire un iter burocratico,facendo la spola tra Questura e sede societaria,più lungo e tortuoso del percorso d’immatricolazione all’Università.Stupidità del calcio.Stupidità di persone che non conoscono i valori dello sport.Ma,purtroppo,stupidità anche da parte di professionisti del settore come il centrocampista del Palermo Giovanni Tedesco,che lo scorso anno attaccò il palermitano Giorgio Corona,reo di giocare nelle file della squadra rossazzurra."Re Giorgio" reagì con classe,eleganza e personalità,tacendo e segnando al "Barbera" di Palermo,anche se purtroppo quel gol servì a poco nell’economia del risultato finale.A proposito vorremmo sapere cosa pensa quest’anno l’importante centrocampista rosanero dato che il fratello indossa la casacca dell’elefante;crediamo ch certi comportamenti dentro e fuori dal campo servano solo ad uccidere lo sport più bello del mondo,aizzando controvalori come odio e violenza.Il siciliano che va allo stadio vuole vedere una partita ricca di gol e spettacolo da far invidia al migliore dei "derby della Madonnina" tra Milan ed Inter.Non si può provare odio nei confronti di persone nate dall’altra parte di una straordinaria terra quale e è la Sicilia.
Speriamo di vedere un gran derby,pieno di luci,colori e coreografie,degno di far dimenticare almeno per due ore la vergogna nazionale del 2 febbraio.Un ultimo augurio e un grosso in bocca al lupo allo straordinario Fabio Caserta,dimentichiamo l’odio e i veleni estivi,auguriamo al forte centrocampista un grande campionato,magari condito dalla famigerata chiamata in Nazionale:il meritò sarà un po’ anche del Catania e di Catania.